Quando si parla di cannabis, si ricade spesso in preconcetti ed ostilità nei confronti di questa pianta, perciò può essere complicato scoprire in realtà di cosa si tratti. Fondamentalmente, la cannabis proviene dalla pianta di canapa, della quale esistono svariate qualità tra cui la cannabis sativa e cannabis indica. La cannabis sativa viene generalmente classificata come canapa comune. In Italia la cannabis è stata resa legale per uso terapeutico dal 2013 ma in pochi lo sanno ed è di difficile accesso.
Cannabinoidi
La pianta di cannabis contiene cannabinoidi, che sono i principi attivi della pianta. Si stima che ci siano almeno più di 104 diversi cannabinoidi tra i quali CBD e THC. I cannabinoidi entrano e agiscono sul sistema nervoso, il quale, tra le altre cose, può ridurre gli spasmi ed allo stesso tempo avere un effetto lenitivo e analgesico. Purtroppo tuttora gli effetti più noti dei cannabinoidi sono gli effetti psicotropi ed esilaranti, ovvero il modo in cui queste sostanze influenzano il comportamento dell’individuo e la sua percezione della realtà.
Cannabis terapeutica
Con il termine “cannabis terapeutica” si definisce un farmaco approvato. Il principio attivo in questo caso può essere prodotto naturalmente o sinteticamente. La preparazione naturale proviene da estratti che vengono ottenuti dalla pianta stessa. Il farmaco Sativex, al momento unico farmaco registrato in Europa a base di cannabis, è costituito da estratti naturali derivati direttamente dalla pianta di canapa. Il percorso sintetico viene utilizzato invece, ad esempio, per i farmaci come il Marinol e Nabilone -in commercio in Stati Uniti e Canada.
Uso medico della cannabis
Molte persone riferiscono di usare la cannabis per scopi terapeutici fumando l’erba – o parte di essa. Questo è attualmente illegale in Italia; la cannabis ad uso terapeutico è una tipologia ben specifica di alta qualità o sotto diverse forme come l’olio. Oggi viene messa in commercio la cannabis interamente prodotta in Italia ovvero la FM-2, mentre fino ad ora era stata importata dall’Olanda.
I Paesi Bassi ed Israele sono alcuni tra i principali paesi che usano la cannabis per scopi terapeutici. La cannabis usata per scopi medici è fabbricata da una compagnia farmaceutica autorizzata. Ciò significa che c’è sempre la certezza del 100% sugli ingredienti e le concentrazioni delle sostanze. Oltretutto, naturalmente, non vengono utilizzati pesticidi.
Cannabis naturale e sintetica
La cannabis non può interamente essere prodotta sinteticamente poiché si tratta di una pianta naturale con svariate sostanze diverse ed uniche. Tuttavia, è possibile creare sinteticamente alcuni cannabinoidi specifici come il THC nella sua forma più pura. È difficile dire se ci sia una differenza tra il prodotto naturale e quello artificiale, ma scientificamente non vi sono prove che uno sia migliore dell’altro. Tuttavia, alcuni esperti hanno sostenuto che il prodotto artificiale non può essere allo stesso livello di quello naturale. Poiché la canapa è una pianta così ricca in composizione, l’interazione tra ciascuna sostanza crea un legame perfetto. Essendo però in assenza di prove non possiamo con esattezza definire quale prodotto sia migliore e perché.
Olio derivato dalla cannabis
L’olio derivato da queste piante è disponibile in molte forme diverse, inclusi i più famosi olio di cannabis-THC e olio di canapa-CBD. Questi due cannabinoidi hanno funzioni ben diverse, ma esiste anche olio di cannabis che combina CBD con THC. Ciascun olio può variare molto per quanto riguarda il contenuto di THC e CBD. Soprattutto sul mercato nero si può trovare spesso un prodotto con concentrazioni di THC anche del 70%. Alcuni, a loro volta, ritengono che l’olio di CBD prodotto dallo stato italiano sia così povero di THC che non ci si possa aspettare che funzioni.
THC – cos’è?
Il THC è fondamentalmente la sostanza psicotropa -ovvero che agisce sulle funzioni psichiche- presente nella pianta di canapa. Questo è il motivo per cui c’è tolleranza zero nel contenuto di THC nel corpo quando si è alla guida. Il THC può dare una sensazione di euforia, ma può offrire molto di più. È stato scientificamente dimostrato che il THC ha un effetto antidolorifico, incluso su dolori cronici e neuropatici, antinausea, anticinetosico (vertigini), stimolante dell’appetito e riduce la pressione endoculare.
L’olio di cannabis contenente THC è quindi una sostanza che può avere leggeri effetti stupefacenti. Tuttavia, questo non è un effetto garantito ma dipende dai dosaggi.
CBD – cos’è?
Il CBD è – come il THC – un cannabinoide. Nella sua forma pura, la CBD non è contemplato tra le sostanze stupefacenti illegali. È importante notare che il CBD non ha lo stesso effetto inebriante o euforico del cannabinoide THC. Il cannabidiolo è particolarmente rilassante per i muscoli. È stato scientificamente provato che ha effetti sedativi, ipnotici, anticonvulsivanti, antidistonici (ossia limita le contrazioni muscolari involontarie), antiossidanti e antinfiammatori.
Diversi ricercatori ed importanti esperti vedono nel CBD il futuro della cannabis terapeutica, soprattutto poiché non ci sono effetti psicotropi e potenzialmente controversi.
Coltivazione della cannabis in Italia
In Italia è legale coltivare varietà di canapa certificate a livello europeo (cannabis light) con un contenuto di THC che non superi lo 0,2%. Molte di queste arrivano dalla Svizzera con tutti i documenti e le analisi al seguito.
La legge italiana ormai riconosce la piena ammissibilità nella coltivazione di canapa, eliminando anche l’obbligo di richiedere l’autorizzazione alle forze dell’ordine per poter avviare la semina.
Chiunque quindi può avviare questa attività purché si tratti sempre di semi che fanno parte di una lista approvata dall’Unione Europea. Nessuna sanzione e nessun rischio dunque per chi decide di produrre la propria cannabis light e ottenere un importante risparmio economico.
Guida e cannabis
Naturalmente, guidare una macchina non è mai una buona idea quando ci si sente assonnati, stanchi o con le vertigini. Se si possiede una prescrizione per cannabis terapeutica con contenuto di THC, il medico dovrebbe prescrivere un divieto di guida. Il regolamento stradale prevede che tutti i conducenti con livelli di THC nel sangue siano sanzionabili. In diverse occasioni è stato discusso quanto a lungo la cannabis sia rintracciabile nel sangue. Alcuni suggeriscono una settimana, altri due settimane, altri ancora pensano che ci vogliono fino ad otto settimane per la pulizia del sangue.
Quanto a lungo resta nel corpo?
È impossibile dire con precisione per quanto tempo la cannabis può essere rilevata dai test antidroga della polizia. Alcuni sostengono che i cosiddetti test della saliva non possano rilevare tracce per più di una settimana.
Fisiologicamente, il THC si accumula nel tessuto adiposo, quindi può esservici traccia nel corpo per mesi senza però poter essere riscontrato dai test antidroga classici, nel caso in cui venga fumato quotidianamente per un lungo periodo di tempo. È sempre possibile, se si hanno dei sospetti, richiedere alla polizia un esame del sangue che valuti il THC nel sangue. C’è inoltre da tenere a mente che anche se si è esposti alla cannabis in maniera passiva, il THC è presente nel sangue.