Cannabis in oncologia

Cannabis in oncologia

Hashish, marijuana, skunk, erba, cannabis – ci si riferisce a questa bella pianta verde con molti nomi e spesso con accezione negativa. Tuttavia chiunque abbia familiarità con l’argomento, ha certamente sentito parlare di come la cannabis possa aiutare contro il cancro. Ciò è stato dimostrato essere vero da diversi studi; ma l’erba resta tuttora illegale in gran parte dei paesi del mondo. Pian piano si stanno però facendo passi avanti e ad oggi si può consumare un prodotto legale a base di cannabis anche in Italia: l’olio di CBD. Seppur non sia stato ancora ufficialmente confermato che l’olio di CBD possa essere usato per curare pazienti oncologici, la ricerca sta ponendo grande enfasi in questo settore.

In questo articolo cercheremo di chiarire tutto sull’olio di CBD, i suoi effetti in oncologia, ed altro ancora. Iniziamo!

Cos’è l’olio di CBD?

La cannabis è il termine generico che si utilizza per tutte le sostanze derivate dalla Cannabis Sativa. La cannabis contiene cannabinoidi tra i quali spiccano in particolar modo per concentrazione ed importanza il THC ed il CBD.

Il THC è la sostanza che ha effetti psicoattivi ed euforici – in altre parole, la sostanza che ha un effetto di sballo con l’assunzione. La quantità di THC varia a seconda del processo di estrazione e dalla pianta impiegata. Tutti i prodotti contenenti THC hanno in comune il fatto che sono illegali in Italia. Il THC è infatti considerato una droga. Il CBD, al contrario, no. Il CBD non possiede l’effetto psicotropo del THC, ma contiene tutti gli altri benefici della cannabis.

Per uso terapeutico controllato esistono, tuttavia, alcuni prodotti contenenti THC che possono essere prescritti dai medici in casi particolari.

L’olio di canapa è il nome comune dato a tutti gli oli provenienti dalla pianta di canapa. L’olio viene in genere assunto sotto forma di gocce e può variare in densità e colore in base al metodo di produzione ed al grado di purezza. Puoi leggere di più sull’olio di canapa e la sua produzione nei nostri articoli.

Cannabis e cancro in relazione

“La cannabis cura il cancro!”, sebbene si tratti di un’esagerazione che proviene principalmente dai fan consumatori abituali di marijuana; questa affermazione racchiude una verità più grande di quanto si possa immaginare. Attualmente, l’olio di CBD può alleviare efficacemente il dolore dei pazienti oncologici ed aiutarli nella ripresa dalla chemioterapia alleviando gli effetti collaterali di questa cura.

L’augurio è che grazie alla ricerca si arrivi ad utilizzare la cannabis e l’olio di cannabis non solo per alleviare il dolore, ma anche come veri e propri medicinali per fermare l’avanzare di questa malattia. La ricerca avanza in diverse strutture in tutto il mondo, e si può essere positivi per il futuro.

Perché i pazienti oncologici usano la cannabis?

La chemioterapia è un trattamento duro che sconvolge l’organismo causando nausea, vomito, perdita di appetito, diarrea, affaticamento, disagio generale e molto altro. Il principio attivo dell’olio di CBD può essere utilizzato per liberare il paziente da alcuni dei dolori derivanti dal trattamento. In particolar modo dà sollievo dalla nausea e dal dolore, e stimola l’appetito.

Di norma, la cannabis è considerata una terapia secondaria per i pazienti oncologici. Per i problemi di nausea durante la chemioterapia, sono previste altre medicine considerate più efficaci. Tuttavia, la cannabis può avere un effetto positivo su alcuni pazienti per i quali il trattamento tradizionale non funziona in modo ottimale.

Il futuro dell’olio di cannabis

Come accennato in precedenza, molte ricerche sono state fatte nel campo della cannabis in connessione con la cura del cancro. Nelle prime fasi della malattia, sembra che questo prodotto possa aiutare molto di più di quanto si pensasse inizialmente. La cannabis è attualmente oggetto di ricerca negli Stati Uniti, in Polonia, Inghilterra, Germania, Spagna e Scozia.

Soprattutto ci si concentra sui tumori cerebrali, sul cancro del fegato, del pancreas e sul cancro avanzato. Finora, non ci sono prove che la cannabis possa essere utilizzata attivamente in oncologia nonostante i segni positivi.

L’olio di canapa è un’alternativa relativamente nuova per alleviare il dolore associato a questa malattia. Man mano che la ricerca si espande, ci si può aspettare che la cannabis ed i suoi oli abbiano un impatto maggiore sulla cura del paziente.

Ad oggi l’olio di canapa viene usato soprattutto nei pazienti con sclerosi per alleviare alcuni dei crampi.

Olio di canapa legale in Italia

Sì e no. Come già accennato, il THC è sulla lista delle sostanze euforiche in Italia ed è quindi illegale. Tuttavia, l’olio di CBD non è illegale da acquistare. Quest’olio però non deve essere venduto come medicinale in quanto non vi è alcuna prova scientifica dell’effetto. Pertanto, l’olio di CBD viene venduto esclusivamente come olio di CBD e nient’altro.

Molti usano questa sostanza per l’automedicazione in combinazione ai soliti farmaci.

In breve – cannabis e tumore

La cannabis non è ancora una cura comprovata per il cancro. Tuttavia, viene utilizzata per alcuni pazienti oncologici come trattamento alternativo per il dolore, la nausea, il vomito e la perdita di appetito.

Ricercatori provenienti da diversi paesi di tutto il mondo stanno attualmente studiando se la cannabis possa essere utilizzata come cura per controllare le cellule tumorali. Non è quindi accurato affermare che la cannabis può essere utilizzata per curare il cancro o combattere le cellule tumorali. Il tempo e lo studio ci diranno se la cannabis può effettivamente essere parte fondamentale e risolutiva del trattamento dei tumori.

Sul mercato nero è possibile trovare l’ olio di cannabis -THC, ma ovviamente non incoraggiamo ad acquistare questo prodotto. La produzione deve avvenire in condizioni assolutamente professionali, il che avviene raramente sul mercato illegale.

Puoi leggere di più sulla produzione di olio di cannabis negli altri articoli.